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Quali sono i meccanismi di protezione delle prime vie aeree?

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

L’aria che respiriamo è un veicolo di inquinamento, in quanto contiene enormi quantità di particelle, alcune delle quali particolarmente dannose per le vie aeree. Se l’apparato respiratorio non disponesse di meccanismi che provvedono alla loro rimozione e neutralizzazione, i polmoni ne sarebbero invasi e diventerebbero vittime di uno stato perenne di infiammazione.

Il principale sistema di difesa localizzato a livello dei bronchi, garantisce la depurazione di gas, vapori, fumo e particelle, mediante il sistema muco-ciliare e la tosse.

Il muco è una sostanza vischiosa secreta dalle ghiandole mucose e dalle cellule caliciformi presenti tra le cellule di rivestimento dei bronchi, che lubrifica e protegge le superfici mucose.

Le ciglia sono elementi filiformi presenti sulla superficie della mucosa delle vie respiratorie, dove favoriscono l’eliminazione del muco verso l’esterno. Il movimento dell’insieme delle ciglia può essere paragonato a quello di un campo di grano percorso dal vento.

Il colpo di tosse, non considerata come patologia, è un meccanismo fisiologico, costituito da un’inspirazione profonda, seguita dalla chiusura della glottide, con aumento della pressione intratoracica, e dalla sua improvvisa apertura e fuoriuscita di aria.

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I disturbi da raffreddamento e il ‘ciclo nasale’

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

Dopo un brusco cambiamento di tempo, dopo l’esposizione all’aria o al vento freddo e umido, si avverte la sensazione di raffreddamento generalizzato, malessere generale, brividi, temperatura alta.

Il naso cola. Inizialmente le secrezioni sono chiare, acquose. Numerosi sono gli starnuti e le secrezioni diventano irritanti. In seguito diventano biancastre, poi giallastre o verdastre. Il naso tende a chiudersi e le secrezioni dense e collose non possono essere eliminate.

Non si riesce a respirare con il naso. Può comparire difficoltà a deglutire e raucedine con alterazione della voce che diventa roca e bassa.

L’ostruzione nasale è il fenomeno iniziale del raffreddamento, in quanto annulla il meccanismo difensivo principale delle prime vie aeree, rappresentato dal ‘ciclo nasale’. Esso è caratterizzato dalla variazione della pervietà nasale con alternanza per ciascuna narice ogni 2 ore circa. I turbinati si comportano come dispositivi di regolazione della resistenza nei confronti del flusso d’aria a livello nasale, rigonfiandosi e decon­gestionandosi. Questo fenomeno noto come ‘ciclo nasale’ , ben conosciuto da chi pratica lo yoga, è sotto il controllo del sistema neurovegetativo e di diversi altri fattori (temperatura, umidità, freddo, esercizio fisico, inquinamento ambientale, presenza di sostanze irritanti). La persistenza della congestione nasale impedisce il deflusso delle secrezioni a livello nasale con il loro ristagno a livello dei seni paranasali. In tal modo viene meno la funzione nasale di filtro, umidificazione e condizionamento dell’aria che inspiriamo.

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Quali misure generali adottare in caso di raffreddamento?

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

Nelle forme più semplici è sufficiente bere molti liquidi, inalare vapore o utilizzare un umidificatore.

Vengono indicate, qui di seguito, alcune semplici misure per prevenire e contenere i disturbi da raffreddamento:

  1. Non prendere freddo e coprirsi bene prima e dopo il raffreddamento.
  2. Soffiare il naso esclusivamente con fazzoletti di carta da buttare dopo l’uso.
  3. Coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce.
  4. Lavare spesso le mani con acqua e sapone, specialmente dopo aver tossito o starnutito e dopo aver frequentato luoghi pubblici.
  5. Non toccare occhi, naso e bocca con le mani.
  6. Usare la mascherina quando si hanno disturbi alle vie aeree.
  7. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie.
  8. Misurare la temperatura.
  9. Non instillare gocce nasali ma eseguire lavaggi con soluzione fisiologica.
  10. L’inalazione di aria caldo-umida è efficace all’inizio del raffreddore per fluidificare le secrezioni.
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La propoli

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

‘Non è a caso che le api, nelle loro dimore, spalmano a gara fessure anche minime con la cera, riempiono i buchi di resina tratta dai fiori e conservano proprio per questo impiego un glutine da loro raccolto, più colloso del vischio e della pece’.

Virgilio, quarto libro delle Bucoliche

 

Il nome ‘propoli’ avrebbe due possibili origini.

Per alcuni ‘pro-polis’ (‘a vantaggio della città’) deriva dal greco e indica l’uso di tale miscela in apparenza grezza per proteggere l’alveare dagli intrusi e riparlo dai danni subiti.

Secondo altri l’origine sarebbe latina ‘pro-polire’, che significa ‘per pulire’ e allude all’utilizzo della propoli per verniciare l’interno e l’esterno dell’alveare.

Entrambe le accezioni della parola possono essere applicate all’uso che ne prevede l’impiego sia per ridurre le manifestazioni stagionali da raffreddamento, sia per ristabilire l’integrità delle mucose e del sistema difensivo, a livello delle porte d’accesso, nei confronti di potenziali aggressori che ne minacciano la sicurezza.

Si tratta di una sostanza resinosa aromatica, generalmente di colore marrone brillante con sfumature dal giallo al nero, che le api operaie anziane più esperte elaborano, in primavera, dalle gemme di alcuni alberi e dalla corteccia di conifere: betulle, pioppi, olmi, salici, querce, ippocastani, frassini, pini, abeti. La masticazione e le secrezioni salivari delle api trasformano queste resine utilizzando cere e polline per preparare la propoli.

E’ sorprendente come nonostante i 30.000 abitanti, con 35° di temperatura, un volume pari a 50 litri, l’elevata concentrazione di zuccheri e un tasso di umidità che può raggiungere il 100%, l’alveare si mantenga praticamente asettico, grazie alla pellicola di propoli che riveste le sue pareti.

La composizione chimica della comprende più di 300 sostanze, di cui ne sono note circa 150. La propoli contiene essenzialmente dei composti aromatici con molti flavonoidi, acidi aromatici, fenoli, composti terpenici, acidi grassi, micronutrienti (vitamine A, B1, B6, C, E, PP, rame, manganese, ferro, calcio, silicio).

Tuttavia l’abbondante presenza di cere comporta il rischio di favorire la comparsa di possibili reazioni allergiche, conseguenti alla sua assunzione, soprattutto in soggetti allergici ai pollini. Le cere, inoltre, ostacolano l’azione dei principi attivi della propoli riducendone l’attività. Per tale ragione si è provveduto a rimuovere le cere per evitare fenomeni allergici, aumentare il potenziale difensivo e ottimizzare la qualità degli estratti di propoli disponibili in commercio.

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Quali sono le piante e i complementi nutrizionali utili in caso di raffreddamento?

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

Numerose sono le piante medicinali impiegate per contrastare le conseguenze di un brusco raffreddamento. Le proprietà benefiche sono dovute principalmente alla presenza di componenti che svolgono un’attività protettiva e lenitiva a livello delle prime vie respiratorie.

Palmitoiletanolamide (PEA)

E’ l’ammide di un acido grasso prodotto da parte del nostro organismo, come una risposta antinfiammatoria naturale nei confronti delle influenze esterne che tendono a perturbare l’equilibrio e l’armonia interna, compromettendo i nostri meccanismi difensivi.

N-Acetilcisteina

Si tratta di un derivato dell’aminoacido cisteina che contribuisce a facilitare l’eliminazione del muco denso a livello delle vie respiratorie.

Artiglio del diavolo

Si tratta di una pianta strisciante e perenne (Harpagophytum procumbens (Burch.) DC.) che cresce spontanea nei terreni aridi e sabbiosi dell’Africa e del Madagascar. Ha radici tuberizzate che possono raggiungere la lunghezza di 20 centimetri.

Le radici secondarie contengono iridoidi glicosilati (il principale è l’arpagoside) e com­posti polifenolici diversi, come acidi aromatici, verbascoside e flavonoidi. L’artiglio del diavolo trova impiego principalmente per mantenere la funzionalità articolare anche durante le forme di raffreddamento.

La denominazione di Artiglio del diavolo, è dovuta alla presenza di spine uncinate che coprono i suoi frutti, a causa delle quali i piccoli mammiferi, come i roditori, possono rimanere intrappolati.

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Fabbisogno e dose ottimale di vitamina C

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

La vitamina C o acido ascorbico partecipa ai processi di respirazione cellulare, svolge un’attività simile a quella del magnesio, favorendo l’utilizzo dell’energia a livello delle cellule. Favorisce, inoltre, l’assorbimento intestinale del ferro e dello zinco, inibendo la precipitazione dei fitati di zinco (l’acido fitico, presente soprattutto nelle fibre dei cereali, tende a sequestrare lo zinco, oltre al ferro, al magnesio e al calcio). La vitamina C favorisce la combustione dei grassi, svolge un’azione di risparmio nei confronti di molte vitamine, esercitando un’attività tonica generale sull’organismo.

L’acido ascorbico è coinvolto nei meccanismi difensivi di fronte ad aggressioni esterne. Neutralizza le sostanze tossiche favorendone l’eliminazione, protegge le membrane cellulari dai radicali liberi, con ritardo dell’invecchiamento dei tessuti. In particolare, esercita un’attività stimolante sul sistema difensivo.

La dose quotidiana necessaria in un giovane adulto per assicurare il fabbisogno in vitamina C e per evitare la comparsa di fenomeni da carenza è di 90 mg. Tuttavia la dose ottimale della vitamina C, e più in generale dei micronutrienti, si ottiene moltiplicando per 3 il valore del fabbisogno quotidiano, raccomandato dai nutrizionisti. Pertanto tutte le proprietà positive e le potenzialità favorevoli della vitamina C (miglioramento del tono e dell’energia) si possono ottenere assumendone una dose quotidiana di 90 mg x 3, quindi 270 mg. Per apporti di vitamina C superiori a 1000 mg al giorno, prolungati nel tempo, si supera il limite di saturazione oltre il quale la vitamina C diventa paradossalmente ossidante e quindi sfavorevole.

In generale si consiglia di assumere vitamina C nella misura di 300-500 mg al dì, per esempio nel periodo a rischio per disturbi da raffreddamento, per cicli di 2 mesi, da ripetere secondo le necessità individuali.

In particolare la vitamina C è presente in abbondanza allo stato naturale nei frutti della Rosa canina. Così come gli arbusti spinosi della Rosa canina fungevano da ‘dissuasore’ formando siepi all’ingresso dei boschi, quando viene assunta come pianta officinale agisce come protezione dell’organismo, soprattutto nella stagione invernale, grazie all’elevata concentrazione di Vitamina C.

Contenuto di vitamina C (mg) in alcuni cibi

Papaia (1 dimensione media) 195
Broccoli 100 g 115
Cavolini di Bruxelles 100 g 115
Kiwi 100 g 85
Foglie di rapa 100 g 81
Arance 100 g 70
Fragole 100 g 65
Peperone (1 dimensione media) 65
Pompelmo (1/2 dimensione media) 60
Limoni 100 g 55

Il contenuto di Vitamina C è particolarmente alto nella frutta fresca e in alcuni ortaggi. E’ la meno stabile fra tutte le vitamine poiché si deteriora facilmente in seguito esposizione all’ossigeno dell’aria, alla luce e alle temperature elevate. L’esposizione all’aria e alla luce, oltre alla cottura comportano, infatti, una perdita massiccia di vita­mina C. Carenze si determinano nei casi di diete povere di frutta e verdure fresche e crude, con cibi troppo cotti, uso abituale di alimenti conservati, eccessiva bollitura del latte vaccino. Più spesso sono gli anziani che vanno incontro a deficit di vitamina C dal momento che tendono a mangiare tutti i vegetali cotti, a causa delle difficoltà di masticazione.

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Fonti guida NO-COLESTSpecchiasol

Fonti

Settembre 2, 2020/in La guida InfluEPID /da InfluEPID staff

Brigo Bruno. Salute e benessere con le piante nelle 7 età dell’uomo. Edizioni Gribaudo, Verona, 2009.

Brigo Bruno. Sintomi dalla A alla Z. Tecniche Nuove, Milano, 2013.

Campanini Enrica. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali (III edizione). Tecniche Nuove, Milano, 2012.

Capasso Francesco, Grandolini Giuliano, Izzo Angelo. Fitoterapia – Impiego razionale delle droghe vegetali. Springer-Verlag Italia, 2006.

Formenti Alessandro. Alimentazione e fitoterapia. Tecniche Nuove, Milano, 2010.

Morel Jean-Michel. Traité Pratique de Phytothérapie. Ed. Grancher, Paris, 2008.

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https://influepid.it/wp-content/uploads/2020/09/AdobeStock_286508439.jpg 1073 3000 InfluEPID staff https://influepid.it/wp-content/uploads/2020/10/InfluEPID-logo-600px.png InfluEPID staff2020-09-02 23:41:192020-10-31 14:57:10Fonti

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